L'avventura in moto di Donato Nicoletti....

Distanza: 60.000km
Durata: 14 mesi
Anno: 2010

Ciao Donato, quando ci siamo incontrati e ti ho chiesto da dove nasce il tuo viaggio mi hai risposto " MERITO di una donna..." Ci spieghi perche'?

Fu a causa di un incidente stradale in cui venni coinvolto. Una donna era alla guida dell'auto che mi speronò, facendomi finire in ospedale con fratture al cranio, per l'impatto contro un albero, ed il concreto rischio di perdere un piede per amputazione. Dal tempo della mia prima sortita in India, nel 2007, avevo maturato l'idea di fare un'esperienza di vita, più che un "semplice" viaggio in motocicletta, dilatata nel tempo, in totale libertà. Quando i medici mi esposero la gravità della situazione la scintilla che serviva per innescare il tutto brillò. Decisi così, in un letto d'ospedale, che era giunto il momento di partire; ed il piede sarebbe venuto con me ovviamente...Dopo un anno di preparativi, burocratici e tecnici, Lasciai il lavoro, misi in affitto casa, raccolsi alcuni sponsor, oltre alla collaborazione con una testata giornalistica e partii, il 2 luglio 2010.

Immagino che stilare una classifica dei luoghi attraversati sia quasi impossibile, ogni paese ha un fascino proprio. Se dovessi però dare un aggettivo per ciascuno cosa diresti di ...

I primi quattro paesi sono stati null'altro che tappe di trasferimento, un lungo scorrere di chilometri e paesaggi già visti in passato ( Italia, Grecia, Turchia, Georgia:..) 
Azerbaijan Corruzione selvaggia.
Turkmenistan Burocraticamente, e socialmente, fermo ai tempi dell'Unione sovietica.
Uzbekistan Architettura Timuride e maioliche di cobalto sulla Via della Seta.
Tajikstan Malandato, come le sue strade.
Kyrgyzstan Scenari bucolici di verdi montagne.
Cina Un duro e imperturbabile governo centrale che soverchia le istanze delle etnie minoritarie.
Pakistan Sorprendentemente bello ed accogliente, nonostante i reali problemi interni e la pessima “reputazione” di cui gode a livello internazionale.
India L'India è l'India, con tutto ciò che ne consegue, nel bene e nel male.
Thailandia La terra del sorriso è il luogo dove mi piacerebbe vivere.
Laos Dignitosa povertà e natura incontaminata.
Cambogia Una terra di chiaroscuri, con una storia passata illuminata ed una più recente, caduta nell'abisso della follia umana.
Malesia Il più avanzato paese Musulmano non ha nulla da invidiare alle più “progredite” nazioni occidentali.
Indonesia Il paese delle isole e dei vulcani, immerso in una lussureggiante flora primordiale.
Giappone Se gli alieni esistono, vivono qui.
Mongolia Rude e selvaggia, come i suoi panorami.
Russia Semplicemente immensa e umana; un'interminabile distesa di betulle e chilometri, un deserto verde.
Lettonia Anche la parte finale di Lone Ride Around ha vissuto l'attraversamento di questi ultimi paesi come una lunga tappa di trasferimento. Ho comunque avuto modo di apprezzare le bellezze di Riga, Vilnius, Cracovia e Praga...

Ti andrebbe di Descrivere o raccontare un personaggio/episodio speciale che ti ha colpito più di altri e perchè?

Padre Lolot è un personaggio in tutti i sensi. Indonesiano, balordo, spacciatore, e consumatore, di cocaina negli anni '70, immanicato con l'entourage del potente dittatore Suharto, trascorse la sua gioventù entrando ed uscendo dalle patrie galere, sempre accompagnato dalla passione per le moto, le Harley in particolare. Nel '92 lui, nato Hinduista, sposato e con cinque figli, decise di convertirsi al protestantesimo, entrando in seminario ed uscendone di nero vestito. Venne a trovarmi nella guesthouse dove stavo, a Bali, e ci intrattenemmo a parlare per un paio d'ore, durante le quali mi narrò delle sue "epiche" gesta di boss e dei suoi errori di uomo. Padre Lolot non ha mai rinnegato il suo passato di dissolutezza e disperazione anzi, sostiene che un uomo, timorato di dio o meno che sia, dovrebbe sempre farsi umilmente carico delle proprie colpe, poiché sarà il ricordo e l'accettazione delle colpe stesse a dargli la possibilità di evolversi, di crescere, di riabilitare il proprio io e la propria credibilità agli occhi degli altri. Lui ne è un esempio lampante...

Di cosa non si deve avere paura se si decide di intraprendere un viaggio come il tuo...

Delle proprie paure (spesso infondate), altrimenti non si esce dal giardino di casa. La schematica forma mentis occidentale tende ad andare in tilt quando si trova ad affrontare contesti inusuali, che sfuggono alla normalità della routine, dove tutto dev'essere, a quanto pare, sotto controllo. La paura di dover affrontare una dinamica, o una situazione, aliena, magari aggravata da un altro freno psicologico, immotivato, come quello della lingua, fa sì che moltissime persone si precludano esperienze che, con un po di elasticità mentale e spirito di adattamento in più, potrebbero essere vissute con piena gratificazione...

Il momento più difficile?

Indubbiamente quando fui vittima di uno shock anafilattico nel nord del Laos. Perso nella giungla riuscii a raggiungere un villaggio, dove ebbi salva la pelle grazie a delle provvidenziali compresse di paracetamolo. Realizzai immediatamente quello che stava accadendo; mantenni la calma, ma persi comunque i sensi. Al mio risveglio riuscii, spinto dalla volontà più che dalle forze, ridotte a zero, a salire in moto per raggiungere il più vicino ospedale, dove venni preso in cura da un medico che, bontà sua, si esprimeva anche in inglese.

E quello più gratificante?

L'aver attraversato, unico al mondo con una Harley-Davidson e in rapida successione, le catene montuose del Pamir, del Karakoram e dell'Himalaya, salendo fino ai 5602 metri del Khardung La, il passo carrozzabile più alto del pianeta. Per non tacere della Via della Seta, dell'ingresso in Cina, dell'Indonesia, del Giappone o della sterminata Russia, attraversata con il più lungo coast to coast mai effettuato: dal Pacifico all'Atlantico in soli 11.0000 chilometri...

La tua moto è un Harley....Segni particolari?

Robusta e stoica. Ha macinato strade impossibili, altitudini vertiginose, mangiato polvere e fango, bevuto benzine spesso scadenti e mi ha dato anche qualche grattacapo, a volte banale, altre più serio. Ma nonostante tutto mi ha riportato al punto di partenza, dopo 14 mesi...

La strada più bella che hai percorso in moto ?

Senza dubbio la NH 3, meglio conosciuta come Manali-Leh Highway. Si trova a nord dell'India e collega appunto Manali (Himachal Pradesh) a Leh (Ladakh), attraversando l'Himalaya ad un'altezza media di 4000 metri. I 480 chilometri che separano i due estremi della strada scorrono in un paesaggio brullo, arido, ventoso ed inospitale. In sostanza è un deserto d'altura, ma gli scorci e la selvaggia bellezza ti fanno letteralmente toccare il cielo con un dito, e non solo per via dell'altitudine.

Il cibo più strano che ti sia capitato di assaporare...

Essendo vegetariano non ho avuto modo di addentrarmi più di tanto, India a parte, negli specifici universi culinari di ogni singolo paese. Anche in Asia la carne recita un ruolo principale nella cultura dell'alimentazione, specialmente in quelle aree dove la reperibilità di verdure e ortaggi scarseggia per questioni ambientali. Carne di agnello in Asia Centrale, pesce in Indocina, insieme al maiale, pollo in Indonesia: tutto sempre guarnito con l'immancabile riso. Ho potuto apprezzare quindi ben pochi piatti, come il Nasi Goreng in Indonesia, riso saltato con verdure e spezie e il Ramen, in Giappone, una zuppa a base di noodles, per me in brodo vegetale in luogo della carne o pesce, completata con tofu, cipolle, alghe e salsa di soia.

Pensi di continuare nell’impresa magari con un gruppetto di seguaci o il bello di viaggiare in solitaria ormai ti ha conquistato?

L'intento ora è di mettere a disposizione di tutti i viaggiatori motociclisti le esperienze e le conoscenze acquisite durante gli oltre 60.000 chilometri percorsi lungo il mio Lone Ride Around in Asia. Certo non proponendo lo stesso itinerario, per ovvi motivi temporali ed economici, ma con la missione di "spingere" quante più persone possibili verso la conoscenza di questo multiforme e caleidoscopico continente, il quale meriterebbe più attenzione ed interesse che non quello cucitogli su misura, sovente male, da buona parte dei media. Se qualcuno volesse saperne di più troverà Donato Nicoletti al Lungastrada Travellers Camp in Valmozzola (Parma) dal 29 al 31 maggio.

Donato Nicoletti
Viaggiatore